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Tra identità e contemporaneità, l'Ischia Film Festival celebra il nuovo cinema delle differenze

Annunciati finalmente i 14 titoli che compongono la selezione ufficiale del concorso di Cortometraggi della ventunesima edizione che si svolgerà dal 24 giugno al 1 luglio nel Castello Aragonese

3 ischia film festival cortometraggi in concorsoISCHIA, 16 GIUGNO 2023

Tra anteprima e novità, sorprendenti scoperte e talenti giovanissimi, l’Ischia Film Festival continua a mantenere la sua promessa più significativa sin da quando ha avuto inizio: intercettare sempre il futuro e, soprattutto, nuovi orizzonti. La rosa dei 14 film che si contenderanno la palma di miglior cortometraggio della 21esima edizione della rassegna, in programma presso la tradizionale cornice del Castello Aragonese, dal 24 giugno al 1 luglio, conferma questa volontà e rilancia con una selezione artistica ambiziosa e molto variegata.

Come dichiara Michelangelo Messina, direttore artistico dell’Ischia Film Festival, il cinema è in continuo movimento, e la nostra rassegna non può rinunciare mai al suo punto di forza: uno sguardo rivolto alleccellenza, che porti con sé tracce di lontananza ma anche di atmosfere imperdibili. La nostra ricerca vuole assecondare il futuro e non smettere di sorprendere. E così sarà anche per questa ventunesima edizione”.

Con una rosa più internazionale che mai, composta da nove paesi oltre ovviamente l'Italia, passando per la cinematografia più piccola europea (Lussemburgo) e luoghi chiave della geopolitica attuale, tra cui Ucraina, Cina, India, Turchia e Iran,  l' IFF continua a dichiarare forte la sua idea di un cinema in grado non solo di decifrare la realtà, ma di reinventarla. Significativa è la presenza italiana in gara (tutti corti firmati da registe donne) e, in generale, si registra una selezione che, tra sguardi delicati e cronache feroci, tra noir e film d'animazione, non rinuncia mai a incarnare i differenti immaginari del momento storico in corso.

Per l' Italia concorrono "Tria" di Giulia Grandinetti, novella futuristica con tre sorelle aggrappate all' ineluttabilità del destino e del tradimento, "Il miracolo della foglia di fragola" di Claudia De Salve che professa, con stile ed eleganza, un itinerario di bellezza perduta sulle orme di Tarkovskij, "La mia terra di nessuno" di Francesca Belli, un film fatto di vento e polvere nel quale, attraverso la magia di un incontro, si ricrea una nuova idea di genesi e, infine, Neve” di Alessia Buiatti, un viaggio familiare attraverso la memoria bianca delle montagne. 

Dal Lussemburgo si assiste alla vera rivelazione di Caroline sur le toit del regista Alejandro Bordier dove, tra farsa e tragedia, si condanna l'ignavia di certa provincia inutilmente aristocratica che macina solo indifferenza ai tempi della vita in diretta sui cellulari.

Ancora dall’Europa abbiamo Norwegian nature, suburbia and the creatures living there del regista norvegese Rolf Hedal che, tra familiari siepi domestiche e villette a schiera altolocate, realizza un’opera ombrosa e misteriosa, e The Trip, opera lituana dell’autrice Jorūnė Greičiūtė, in cui una il viaggio di una coppia conduce ben oltre la loro crisi sentimentale. 

Dalla Turchia sbarca "Water of Life" della regista turca Sündüs Gören, un racconto di ispirazione autobiografica che si scioglie delicatamente come un inno rivolto alla terra dei nostri avi mentre dalla Cina si ammira "The silent whistle della regista  Yingtong Li, un’opera di sommessa bellezza sull’incontro di irrisolte solitudini nelle voragini di città enormi in costruzione.

Non si perde, naturalmente, neanche di vista l'urgente attualità geopolitica con un viaggio verso Kiev dove il regista bielorusso Kutsila, in Holy Water, realizza un toccante film sul senso di imperturbabile vigilia prima dell’avvento del conflitto.

Con un unico prolungato movimento di macchina, si consuma invece la storia di Bergie” di Dian Weys, opera di provenienza sudafricana, che con i suoi sette minuti di azione intensissima indaga il tema dell’indifferenza sociale e della discriminazione.

L’Iran, dal lato suo, conferma, invece, la sua prolifica e grande tradizione artistica nella produzione di cortometraggi e incide nella rosa con una doppia scelta, la prima d’animazione, dal titolo The Sprayer, firmato Farnoosh Abedi, che racconta una straordinaria favola distopica ecologica che, a metà tra “Wall-E” e “Fahrenheit 451”, ci conduce dentro un pianeta ormai grigio abbandonato. Il secondo titolo è invece il notevole Adjustement”, opera prima del regista Mehrdad Hassani, nella quale, tra grande poesia visiva e il respiro di luoghi dell’anima, si dipana il sogno e bisogno di identità di Shahrokh che, tra le ostilità familiari e il disprezzo reiterato del mondo che lo avvolge, ci ricorda l’esigenza di affermarsi per quello che veramente si è.

Chiude la selezione lo spiazzante Rustling dalla Nuova Zelanda, la cui storia ha come protagonista un piccolo agnello e la sua lotta per la sopravvivenza.

L’appuntamento con l’Ischia Film Festival è al Castello Aragonese di Ischia da sabato 24 giugno a sabato 1 luglio 2023 - www.ischiafilmfestival.it  con il sostegno della Regione Campania, della F.C.R.C. e della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC.

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