Cinema On The Road
di Antonio Maraldi
Cinema on the road, con attraversamento di più regioni, e cinemalimitato al perimetro di una singolalocalità, o poco più. Si muovetra questi due poli, il capitolo conclusivodel cammino attraversole location regionali del cinemaitaliano intrapreso due anni fa (“Viaggi in Italia. Set del cinemaitaliano 1941-1959”) e proseguito con “Viaggi in Italia 2. Set del cinemaitaliano 1960 – 1989” lo scorsoanno. Le direttrici su cui si è puntato per “Viaggi in Italia 3. Set del cinema italiano 1990 – 2010” sono state suggerite proprio da due film del 1990 come La stazione di Sergio Rubini e Turnè di Gabriele Salvatores, esempi di quel Nuovo Cinema Italiano di cui si cominciava a discutere, ed esemplari, il primo per la spazialità circoscritta (la stazione di un paesino pugliese), e il secondo per il suo girovagare lungo buona parte della penisola. Seguendo queste due linee si è costruito il percorso della mostra che, mantenendo salde alcune caratteristiche delle edizioni precedenti (l’esclusione di film unicamente romani, in quanto già oggetto in passato di puntuali approfondimenti, e la varietà della produzione cinematografica),vuol rendere conto della affascinante molteplicità paesaggistica del territorio italiano (questa volta tutte le regioni sono presenti), scenario anche per vicende legate a un passato più o meno recente. Grazie all’archivio “Cli-Ciak”, il concorso nazionale per fotografi di scena organizzato dal Centro Cinema Città di Cesena a partire dal 1998, la ricerca questa volta ha presentato meno problemi ma non li ha completamente cancellati. Non è stato facile, in alcuni casi, arrivare alle foto dei film del primo decennio tra quelli presi in esame; ad alcune immagini si è giunti a fatica, grazie alla collaborazione di fotografi, registi e case di produzione, ad altre si è dovuto rinunciare con rammarico. La galleria ne risulta – più nutrita, come le edizioni precedenti, nel catalogo, rispetto alla mostra – rende testimonianza, infine, sia nelle ultime fatiche dei grandi maestri che del lavoro eccellente delle nuove generazioni dei fotografi di scena. Nomi che si sono affermati nel corso di questo ventennio, nel segno di una tradizione e di una qualità di assoluto valore.
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