Anni ’10 del XX secolo. Un viaggio via mare e via terra è scandito da versi in rima alternata. Queste sono le poesie di Fadil Hasin Ash-Shalmani che aggiungono un tassello a un fatto storico poco documentato: la deportazione di numerosi civili nei primi anni di occupazione italiana in Libia. Interamente realizzato con materiale d’archivio, il cortometraggio segue le esperienze e i ricordi del poeta sovvertendo la funzione propagandistica originale delle immagini.
Francesco Di Gioia (1993) si avvicina al cinema al liceo artistico Giovanni Sello di Udine. Nel 2016 si laurea in design della comunicazione al Politecnico di Milano e nello stesso anno inizia un corso di cinema documentario alla Civica Scuola Luchino Visconti. Qui realizza in una co-regia il corto documentario "Tempi di ghisa" (2018). Appassionatosi al montaggio, dal 2019 studia questa disciplina al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 2020 approccia il cinema d’archivio, realizza così "Terra dei padri" (2021).