Nel primo episodio, Horace ed Esther si incontrano e si per dono in un gioco simmetrico di bugie e tradimenti di difficile risoluzione. Nel secondo passeggiando per i parchi di Parigi un professore cerca di legare a sé una giovane donna non partico larmente ben disposta verso i legami sentimentali. Nell'ultimo episodio arte e destino si intrecciano, evidenziando il ruolo della creatività come occasione di apertura di relazioni. Storie d'amo re nella Parigi di Rohmer; una città che esiste e vive solo nel suo sguardo di artista capace di cogliere luoghi e situazioni con grande sensibilità cinematografica.
Eric Rohmer (pseudonimo di Jean Marie Maurice Schèrer) nasce il 4 Aprile 1920 a Nancy, nella regione della Lorena, da una famiglia di origini alsaziane. Si laurea in lettere e si trasferisce a Parigi, dove lavora come insegnante di lettere in un liceo di Vierzon. Nel 1948 inizia a collaborare con la rivista La Revue du cinèma dove conosce Andrè Bazin, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, Jacques Doniol-Valcroze. Nel 1959 dirige il suo primo lungometraggio, "il segno del leone", ma il film non trova un distributore ed esce solo tre anni più tardi, con scarsissimo successo. i successivi sforzi del regista sono maggiormente apprezzati da pubblico e critica: La collezionista vince l'Orso d'Argento a Berlino, mentre "La mia notte con Maud" è da molti citato come la sua opera più felice. Commedie e proverbi è il suo grande ciclo di opere, in cui film illustra a suo modo un proverbio o una frase della saggezza popolare. A ottant'anni d'età, dopo una carriera tra le più costanti ed equilibrate fra quelle dei maestri della Nouvelle Vague, nel 2001 utilizza per la prima volta le tecnologie digitali per ambientare il suo "La nobildonna e il duca" in una serie di dipinti che raffigurano la Parigi dell'epoca rivoluzionaria. Il film viene presentato alla 58^ Mostra del Cinema di Venezia, dove Rohmer riceve il Leone d'Oro alla carriera. E' scomparso nel gennaio del 2010.