C'è una vecchia strada che costeggia una ferrovia nel cuore della desolata Napoli est. Ai margini del quartiere ci sono palazzoni ingoiati da lotti di cemento armato, un reticolato di case popolari, ruderi di progetti pubblici, centri diurni, strutture socio-psichiatriche. E tra queste maglie le vite di un uomo con la sua voglia di andare altrove, di una ragazza e del suo rientro a casa, e di un pugile mascherato chiuso nella sua stanza. Sguardi e vite che si toccano, sogni che si incrociano con allucinazioni e si dissolvono, tornando al punto di partenza, o forse no.
Nazareno Manuel Nicoletti. Classe ’88, è nato ad Ischia, Dopo la laurea in Lettere Moderne, si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ha realizzato corti e lungometraggi che dialogano tra realtà, finzione e sperimentazione. Nel 2015 è nei Cineasti del Presente al Festival di Locarno con il suo esordio “Moj Brate – Mio Fratello”. Quattro anni dopo vince il rough cut lab a Visions Du Reél con “Giù dal vivo - Up To Down”, è nominato al Solinas e poi in concorso al 54° Karlovy Vary International Film Festival. Già membro votante EFA, nel 2020 è al festival di Berlino tra i selezionati per la Berlinale Talents.