Questo è un film senza trama, fatto solo delle storie incontrate per caso, incontrate per le strade della mia città. Volevo riprendere la vita di tutti i giorni come fosse un evento straordinario, nascosto tra le ore e le stagioni del nostro tempo. Street Cinema è stato quindi creato sulla scia stilistica delle avanguardie cinematografiche degli anni ’20, le cosidette Sinfonie delle città che riprendevano scene dal quotidiano metropolitano. Il titolo si rifà anche alla Street Photography, genere fotografico che è reportage della vita urbana, dei suoi abitanti, delle sue atmosfere e dei suoi umori. Il film-documentario si ispira a questa poetica ed anche ai celebri lavori di Giovanni Umicini, street-photographer toscano residente da molti anni a Padova. Riprese digitali sono inframmezzate anche da materiale inedito girato in pellicola 16 mm dallo stesso Umicini a Padova, nei primi anni '90. I filmati sono stati realizzati con la stessa filosofia delle sue foto, in base alla quale riprendere è quasi un “pescare” dalla strada, mare ricco di prede impreviste. E' stato un lavoro di pazienza durato quasi due anni: osservare e riprendere la mia città, come se non l'avessi mai vista prima, aspettando e seguendo gli eventi più tipici di Padova ed anche le condizioni meteorologiche adatte, la luce migliore ma anche quella opaca della nebbia. Tuttavia Street Cinema non può e non vuole essere una descrizione dettagliata di tutto ciò che avviene in città e di tutti i suoi luoghi, alla base c’è una scelta estetica assolutamente parziale, come quella di riprendere il carcere ed i suoi abitanti, come fosse una città dentro un'altra città, ma senza alcun intento sociologico o politico. La differenza tra “documentario” tradizionale e le “sinfonie delle città” è che nel primo vige primariamente un’analisi descrittiva, nelle seconde una sintesi visiva basata per lo più sui ritmi delle giornate, delle stagioni ed anche su un commento musicale protagonista. In Street Cinema - a proposito di Padova, non ho voluto ricercare l’originalità a tutti i costi, bensì l’armonia ed il contrappunto come in un concerto fatto di note visive.