Il documentario ripercorre la carriera cinematografica di Pupi Avati con una serie di interventi di attori, collaboratori e amici che hanno lavorato con lui in questi quaranta anni. Si apre con un’affettuosa dedica del fratello Antonio, parte integrante della “premiata forneria Avati”; prosegue con i ricordi di Lucio Dalla che Pupi Avati, promettente jazzista, avrebbe voluto ammazzare per invidia professionale; con le nostalgie di Maurizio Costanzo, sceneggiatore di alcuni film di Avati, che rimpiange i bei momenti passati lavorando insieme; con la divertente dichiarazione di Neri Marcorè che, imitando perfettamente la voce del regista, gli fa degli affettuosi rimproveri; con gli aneddoti e i ricordi degli storici attori avatiani, come Gianni Cavina e Carlo Delle Piane; fino ad arrivare a Ezio Greggio che conclude il suo intervento in maniera irresistibile.