Selinunte, antica città greca di Sicilia del VII sec. a.C., viene raccontata insieme alla storia degli ultimi cinquant'anni del XX sec. Vincenzo Tusa, il soprintendente alle antichità della Sicilia Occidentale dagli anni sessanta fino a metà degli anni ottanta, ha avuto un sogno: proteggere e salvare il sito archeologico dalla speculazione edilizia e dall'incuria. Seppe difenderla anche dai cugini Salvo, potenti esattori mafiosi che avrebbero voluto costruirvi un albergo. Venne chiusa un'area di 270 ettari destinata a diventare Parco Archeologico. Dopo molti anni Tusa ritorna nel sito e ricorda gli operai che lavoravano con lui agli scavi: i vecchi tombaroli che lui assunse per evitare che continuassero a razziare il sito