Il documentario tenta di catturare l’essenza del rapporto di Vittorio de Seta con la gente più umile da lui filmata e portata elegantemente sul grande schermo a colori dagli anni ’50 in poi. Dalla sua casa in Calabria , il regista ripercorre i suoi epici film. Partendo dal suono nei suoi primi brevi documentari, l’ artista ci racconta come sia finito sulle piccole barche di pescatori a cacciare pesci spada, nelle profondità delle miniere di zolfo e sulla cima del Monte Stromboli per filmare e registrare. Evocando i suoi lungometraggi: Diario di un maestro, Un uomo a metà, Banditi a Orgosolo, Vittorio De Seta spiega in che modo filmare altra gente implichi anche una ricerca dell’anima.