Nae vive in un piccolo villaggio nella parte est della Romania. Riceve un telegramma che lo informa che Luca, lo zio da tempo scomparso, è morto. Nel telegramma, inviato dall’esecutore testamentario di Luca, si chiedeva a Nae e a sua madre di recarsi in Francia per prendere accordi. Una delle ultime volontà del defunto era di essere seppellito nel cimitero di Sulina, il suo paese natale in Romania, situato sulla costa del Mar Nero, all’altro estremo del continente. Quando i due romeni raggiungono la casa del defunto sulla costa atlantica, incontrano uno sciamano, Ata, il miglior amico di Luca. Ata racconta che tutta la fortuna di Luca è andata persa e l’unica cosa rimasta è una strana bara. La tradizione romena prevede che, durante i quaranta giorni di lutto, l’anima ripercorra i passi della vita. L’anima di Luca sceglie di rivivere in Nae per poter tornare nella sua ultima dimora. La processione di questi “tre” romeni è guidata dal loro Angelo Custode attraverso i costumi celesti che portano al giudizio finale.