Ischia Film Festival, Sergio Rubini ricorda Fellini: “Un compagno di banco monello”
Premio alla carriera per l’attore e regista, che tornerà presto sul palcoscenico con “Sud, Andata e Ritorno” e sul set con un film sui fratelli De Filippo
Ospite della serata d’apertura Francesco Di Leva:
“Così ho convinto De Filippo a cedere i diritti del Sindaco del Rione Sanità”
Il 29 giugno anteprima del film “Il ladro di Cardellini” di Carlo Luglio
[ISCHIA, 28 GIUGNO 2020] - “Quando incontrai per la prima volta Federico Fellini lui non si alzò per presentarsi accogliendomi con una bugia. Disse che gli faceva male il ginocchio, non era vero. Ma pensai che mentirmi fosse un atto di umana gentilezza. Gli presentai una sorta di book fotografico, gli scatti erano del mio professore di matematica. Lui disse: ‘Lei assomiglia alle sue foto’. In un mondo di apparenze quello era un messaggio profondo, avrei compreso. Uomo bizzarro, un compagno di banco monello in grado di insegnare cose magiche: iniziava le giornate all’alba, da uomo insonne, leggendo giornali e manoscritti e capitava che ti chiamava alle 6 del mattino. Io mi mettevo la sveglia e facevo i miei vocalizzi: non volevo mostrargli una voce impastata dal sonno. Amava soprattutto tessere tele di relazioni in cui trasmettere i suoi pensieri”. Durante la serata inaugurale della diciottesima edizione dell’Ischia Film Festival Sergio Rubini ha regalato un intenso ricordo del regista con il quale ha lavorato nel film “Intervista”. L’attore ha poi ricevuto il premio alla carriera, introducendo la proiezione del suo film “Il grande spirito” davanti a un pubblico di cento persone, debitamente distanziate, nella piazza d’Armi del Castello aragonese di Ischia.
Partendo dal suo film, Rubini ha suggerito al suo pubblico di riflettere su “iatture come quella del coronavirus, che sono il contraltare del nostro progresso. Se avessimo investito nella ricerca, che poco si lega però al business, le cose sarebbero andate diversamente magari. E invece abbiamo affrontato la pandemia come in passato facemmo con la spagnola o con la peste di manzoniana memoria, quasi che anni e secoli non fossero passati”. L’attore e regista ha poi parlato di Sud, dichiarandosi uomo “di una parte di mondo in cui abbiamo un piede nel futuro e uno nel passato, proiettati in una dimensione arcaica in cui si intrecciano spesso gioco e rappresentazione: come nei racconti di Basile, il sovrannaturale è un modo eversivo e sovversivo per ribaltare una realtà che spesso ci fa soffrire”.
Mercoledì 8 luglio Rubini sarà a Napoli, a Palazzo Firrao, per la rassegna Teatro di Cortile, ideata dal Teatro Pubblico Campano di Alfredo Balsamo: “Porterò ‘Sud, Andata e ritorno’, al pianoforte Michele Fazio, sarà un importante segnale di ripresa post-Covid”. E alla fine dell’Estate ripartirà anche con un set “Da anni lavoro a un film sulla storia dei tre fratelli De Filippo, che si conosce poco, e che inizierò a girare a fine estate: vorrei raccontare come questi tre monumenti del teatro e della cultura italiana siano stato giovani, svincolandomi dal ricordo che domina il nostro immaginario, con la visione di loro vecchi e museali. Hanno avuto la forza di affermare il loro cognome, che era anche la loro ferita, grazie a talento e tenacia, rivoluzionando il teatro e liberandolo da uno sguardo ottocentesco”.
Profonda commozione, nel corso della serata, per la proiezione del cortometraggio “Kathleen” di Liam O’Neill, regista scomparso a causa del coronavirus.
Ospite della prima serata del Festival anche Francesco Di Leva, che – per la sezione “Best of” – ha presentato “Il sindaco del Rione Sanità” di Mario Martone. Fresco di esame di maturità (“L’ho fatto per i miei figli, ora mi iscriverò all’università alla facoltà di sociologia”), Di Leva ha ricordato come Ischia sia stata centrale nella sua liaison con il regista, “che incontrai per la prima volta a un corso istituito dalla fondazione che gestiva la villa di Luchino Visconti: all’epoca io facevo il panettiere, la mia vita ha avuto una netta svolta”. L’attore ha poi raccontato come, con la compagnia Nest, abbia convinto la famiglia De Filippo a cedere i diritti della celebre commedia: “Ho iniziato a mandare compulsivamente messaggi a Luca De Filippo, che alla fine ha ceduto, ancor prima di sapere del coinvolgimento di Martone: gli raccontavo di quanto attuale potesse essere il testo, benché prendeva forma l’idea che il sindaco potesse avere 40 anziché 75 anni. Per interpretare il mio personaggio mi sono ispirato al pugile Muhammad Alì, utilizzando le parole come fossero pugni. La mia Napoli mi ammoniva dicendo che Eduardo non si tocca: invece credo proprio che se gli vogliamo bene dobbiamo toccarlo, reinterpretarlo, trasformarlo”.
Domani, lunedì 29 giugno, sarà invece proiettato in anteprima, per il pubblico del festival, “Il ladro di Cardellini” di Carlo Luglio : saranno presenti il regista Carlo Luglio e l'interprete Ernesto Mahieux.
Tra gli artisti attesi nelle prossime serate Gaia Girace, Margherita Mazzucco, Giovanni Amura, Elvis Esposito e Francesco Serpico, “stelle” del cast della serie tv “L’Amica Geniale Storia del nuovo cognome” di Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher (il 30 giugno) che tornano sull’isola d’Ischia dopo avervi girato alcune puntate della seconda stagione, Susy Laude (il 1 luglio con “Gli uomini d'oro” di Vincenzo Alfieri), Giampaolo Morelli (il 2 luglio con il suo esordio da regista “7 ore per farti innamorare”), Alessandro Roia (il 3 luglio con “Si muore solo da vivi” di Alberto Rizzi), Silvia D’Amico (il 3 luglio con “Il Regno” di Francesco Fanuele) e Marco D’Amore (il 4 luglio con il suo esordio da regista “L'immortale”).
La rassegna cinematografica diretta da Michelangelo Messina, da sempre incentrata sul legame tra cinema e territorio, si svolgerà in versione ibrida fino al 4 luglio. Sul portale www.ischiafilmfestivalonline.it ogni giorno saranno visibili le opere in concorso. Il 29 giugno saranno nella sala cinematografica sarà possibile assistere alla proiezione delle seguenti opere: “La soledad de los huesos” di Alfredo Lichter e “Weightlessness” di Mehdi Fard Ghaderi (Sezione Lungometraggi), “Safety” di Fabrice Joubert (Sezione Location Negata); “Anche gli uomini hanno fame” di Francesco Lorusso, Gabriele Licchelli e Andrea Settembrini, “Il congedo” di Edoardo Winspeare, “The other” di Saman Hosseinpuor e Ako Zandkarimi (Sezione Cortometraggi); “The music box” di Joe Chang (Sezione Animazione); “Le mani dell'anima” di Michele Schiano (Sezione Scenari Campani) e i due Scenari - fuori concorso “Isola” di Aurelio Buchwalder e “The last headhunters” di Marco Del Lucchese e Cosimo Gragnani.
L'Ischia Film Festival è realizzato sotto l'Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, con l'assegnazione della Medaglia del Presidente della Repubblica, con il contributo della Regione Campania (Direzione delle politiche culturali e del turismo) e della Direzione Generale Cinema del MiBACT.