All'IFF il regista tra i più apprezzati al mondo: l’iraniano Kiarostami
All'Ischia Film Festival il regista tra i più apprezzati al mondo:
l’iraniano Kiarostami con il suo ultimo film affamato d’amore
[Ischia, 02/07/2013] “Parliamo di cinema” la sezione, condotta da Maria Stella Taccone, ospita all’XI edizione dell'Ischia Film Festival, uno dei registi più apprezzati al mondo.
Nella Cattedrale dell’Assunta alle 21.00 il pubblico incontra il giovane regista italiano Pippo Mezzapesa che introdurrà il corto “settanTA”, subito dopo l'incontro, in questa quarta serata del festival, la vita e l’opera del regista iraniano Abbas Kiarostami con il suo lavoro “Qualcuno da amare” – “Like Someone In Love” presentato nel 2012.
Tra i registi più apprezzati a livello internazionale e esponente di prim’ordine del cinema iraniano Kiarostami vede tra i suoi grandi estimatori Nanni Moretti, Martin Scorsese che l’ha definito come il modello più alto di regista cinematografico e Godard che ha dichiarato: "Il cinema inizia con D.W Griffith e finisce con Abbas Kiarostami". Nato a Teheran nel giugno del 1940 il regista che annovera tra i diversi riconoscimenti anche una Palma d'oro e un Pardo d'onore, è sceneggiatore, montatore, poeta, fotografo, pittore e scultore.
Con “Qualcuno da amare” è alle prese con una storia ambientata nel Sol Levante per la quale ha impiegato dieci anni di lavorazione. Un sottofondo di immagini nitide, plastiche e a tratti fluo, “geometricamente organizzate in modo da ricordare la scena disadorna e lineare del teatro Nō” si sviluppa una trama di 109 minuti nella quale imperversa stancamente quel mal de vivre dal quale cercano a fatica di riemergere i personaggi, uomini e donne, indistintamente. Quel luogo dove si incontrano due individualità affamate di amore.
Maria Stella Taccone incontrerà nel Piazzale delle Armi alle 21.00 la ventottenne regista romana Giorgia Farina arrivata in nomination ai Globi d’Oro e al David di Donatello 2013 come Migliore Regista Esordiente, e all’attivo un Ciak d’Oro per la commedia dal sapore poliziesco “Amiche da morire”.
In una dimensione tra la comicità e le tinte di un giallo al femminile “Amiche da morire” vede protagoniste Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore, unite da un destino comune ambientato su un’isola del Sud Italia. Tre donne diverse per temperamento e esperienze di vita che animano questa prima opera d’esordio alla regia della Farina, dopo diversi cortometraggi che la regista ha diretto e presentato con successo in giro per il mondo.
Da Roma a New York passando per Londra dove si è laureata, Giorgia Farina ha ottenuto la borsa di studio per un master alla Columbia University, mentre nel frattempo realizzava un corto dopo l’altro diventando una habitué ai Festival di Toronto e di Venezia. I suoi cortometraggi hanno vinto svariati premi ma questo suo primo lavoro d’esordio come regista le sta offrendo già grande soddisfazione. “Frequentare i festival è fondamentale, ad esempio – sottolinea. All’estero chi fa cinema è molto attento alle opere dei colleghi esordienti e anche da noi si dovrebbe destinare più attenzione ai giovani e non restare legati solo al passato.
Mi piacerebbe, poi, che in Italia ci fosse uno spirito più collaborativo tra chi fa questo mestiere: negli Stati Uniti insegnano a lavorare insieme, a condividere le idee senza essere gelosi delle proprie intuizioni”.