Andrea, giovane sceneggiatore e regista al debutto, è tormentato dai dubbi sulla qualità dell'opera commissionatagli dal produttore Cirilli, padre della sua fidanzata. Soffocato dalla mancanza di ispirazione, Andrea si ritrova a sognare un mercante usuraio, col volto di Cirilli, che lo minaccia di sottrargli la fidanzata. Il protagonista cerca ispirazione da colui che è fonte e custode del bel cinema di un tempo, il signor De Angelis, maestro artigiano, realizzatore di statue utilizzate in scena nei film degli ultimi 50 anni. Andrea si troverà a dover attendere De Angelis all'interno dei suoi magazzini, dove, incontrerà un personaggio onirico che illuminerà il suo cammino: si presenterà dicendo "Puoi chiamarmi Virgilio". Tornato a casa Andrea cadrà nuovamente preda del sonno, nel quale proseguirà il suo incubo. La soluzione alla trappola del mercante gliela darà proprio una parola di Virgilio. E' giunta l'ora di far parlare sogni... Il sogno e l'arte sono valori assoluti e intramontabili del cinema di qualità di ieri, di oggi e del futuro.