Paolo, giovane sui trent’anni, vitale ed atletico, affetto da ipovedenza, che non riesce ad attraversare la vita senza urtarla, senza far rumore, e Anna, giovane pittrice che gli ribadisce che “nessuno lo autorizza ad essere arrogante con il mondo solo perché è cieco”. Paolo accetta la sfida: decide di far provare ad Anna cosa significa muoversi nel buio, l’amplificazione dei suoni e dei rumori le devono bastare per orientarsi. I due si muovono tra le calli veneziane alla scoperta di un mondo parallelo, fino a provare l’emozione finale e liberatoria, una sorta di rinascita per entrambi, magistralmente rappresentata e racchiusa in una corsa disperata e spasmodica in un vicolo poco più largo di un metro e mezzo. La rinascita per entrambi. Anna deve partire, a Parigi un'equipe medica l'attende: si scoprirà che Anna ha un glaucoma che se non curato può portarla alla totale cecità. Comunque vada, Anna grazie a Paolo non ha più paura del buio, perché ha capito che è il miglior modo per continuare a vedere e… sognare.
Nato nel 1974 a Milano, Stefano Bruno è regista e direttore artistico di diverse produzioni video. Ha diretto oltre 18 cortometraggi tra cui citiamo Caipiroska alla fragola vincitore nel 2000 al LAIFA di Los Angeles.