L’Infedele racconta in parallelo due vicende significative della vita di Touhami Garnaoui mio suocero e primo sindaco maghrebino d’Italia. La prima è la storia di un’accoglienza. Gli abitanti di un piccolo e reazionario paese della Sabina a tre anni dal suo trasloco onorano Touhami con il titolo di “signore del paese” e lo convincono poco dopo a candidarsi a sindaco: una bella storia in apparenza in realtà resa più complessa da compromessi e frustrazioni. L’altra è la vicenda in cui si racconta il viaggio di Touhami in Tunisia alla vigilia delle prime elezioni “libere” e il suo tentativo di partecipare alla vita democratica del paese. E anche qui niente è come sembra. In entrambi i casi Touhami si muove al confine tra successo e fallimento. L’Infedele vuole raccontare di un uomo mai scontato enigmatico ed esemplare la sua solitudine di fronte al mondo l’energia di sapersi reinventare di saper soccombere per rinascere.