A Palermo la notte può essere anche una metafora a vent’anni dalle stragi di Mafia. La Palermo del Secondo Tempo é una città che avrebbe potuto essere e non é stata, ma anche una città dove bisogna capire cosa si fa quando finisce un’emergenza democratica e ricomincia la quotidianità. Franco e Michele fotoreporter, sono persone che non possono cancellare per mestiere. Salvo Cantastorie racconta storie di ricchi e poveri, di padroni e sottomessi, storie antiche ma ancora attuali, é uno spaccato onirico della contemporaneità e mette sulla scena l’amerezza dei giorni presenti. Marta nell’estate del 1992 fu una delle animatrice del movimento dei “Lenzuoli”, da comune cittadina appese un lenzuolo con scritto “Palermo chiede giustizia”, il suo gesto fu seguito dalla città intera e fu l’inizio della rivolta contro la Mafia. I giovani di oggi, quelli che vivono ai margini, vagano per la città annoiati, non hanno regole, il loro obiettivo é quello di divertirsi, anche a scapito della colletività. Maurizio, Fabio, Giuseppe, Peppe, Nino, sono cittadini comuni che raccontano il loro flashbulb memory di quell’estate fatta di sangue e rivolte. Ad accompagnare il film le immagini d’archivio di uno di loro, Fabio, che da filmaker amatoriale, riprende le manifestazioni spontanee dei cittadini palermitani. Immagini inedite che danno il senso della rabbia e del dolore di una città ferita che prova a riscattarsi dal potere mafioso. Il film racconta i 57 giorni che intercorrono tra la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino nella Palermo di oggi, in un ibrido tra docufiction, interviste, finzione e immagini d’archivio.