Il film trae spunto dall’impresa di una piccola focacceria pugliese che, valorizzando i prodotti tipici, è riuscita a mettere in crisi un grande MC Donald’s aperto nella città di Altamura. E’ la vittoria del mondo piccolo e “glocale” che si oppone alla diffusione della globalizzazione intesa come massificazione dei gusti, grazie all’utilizzo di poche armi: la qualità, la genuinità e la simpatia. Le stesse armi che nel film utilizzerà il fruttivendolo Dante per riconquistare la sua Rosa dalle avances di Manuel; e Onofrio, nel suo viaggio a New York, per raccontare la grande impresa agli americani.
Regista-tuttofare autarchico di origine pugliese che si è imposto in una piccola nicchia del cinema italiano per il suo stile asciutto riguardo a scene, ambienti, personaggi, narrazione e dialoghi, lasciando però un senso di incompiuto che non lo fa sempre apprezzare. Debutta come regista, sceneggiatore e attore accanto a Renzo Arbore ne Odore di pioggia (1989), successivamente si dirige e recita ne Corsica (1992) e Da Do Da (1994). Portiere d'albergo nel film Un altro giorno ancora (1995) e cameriere ne L'estate di Bobby Charlton (1995), è l'interprete di Sangue vivo (2000), poi torna alla regia con Albània Blues (2000), Bell'Epoker (2003) e Focaccia blues (2009), dove sottolinea ancora il suo lato filosofico, poetico e suggestivo, tanto da accarezzare il nonsense e la stravaganza.