La parrocchia di Don Filippo Lanci non è una parrocchia come tutte le altre. Salendo per la strette e suggestive strade che tagliano le pendici della più alta montagna dell'Appennino, il Gran Sasso d'Italia, si può arrivare a Pietracamela, Cerqueto e Intermesoli, piccoli e solitari borghi abruzzesi abbarbicati alla roccia e ormai quasi spopolati. Passata la villeggiatura estiva, solo pochi anziani e qualche famiglia abitano infatti le case di pietra e d'inverno con la neve alta è facile rimanere isolati. Così le secolari chiese si fanno sempre più vuote, i vicoli e le strade diventano deserti, i pascoli e le vallate sembrano muti. Dai ghiaioni e i pendii, lungo le gole e il bosco solo il vento pungente si alza fino alle cime delle montagne, mentre i rintocchi dei campanili scandiscono nel silenzio la vita di ogni giorno, le stagioni e gli anni. Questi posti possono sembrare un romantico paesaggio mistico, ma anche un duro confino per esiliati, dove la solitudine è più forte della fede. In questa condizione di frontiera, dove tuttavia resiste ancora una umanità semplice e ricca di tradizioni, il giovane e inquieto sacerdote trova, attraverso le proprie domande e i propri sogni, la via per meglio comprendere se stesso e il proprio rapporto con Dio.
Stefano Saverioni, nato nel 1977, è regista documentarista, direttore della fotografia e operatore. Dopo aver frequentato nel 2000 il bimestre propedeutico, indirizzo montaggio, alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma, lavora per il centro di produzione video Mediatime di Teramo e per la L&R comunicazione di Roma, collaborando con le maggiori emittenti televisive abruzzesi e nazionali. Nel 2005 si laurea in Scienze ambientali all'Università dell'Aquila con una tesi sull'uso dei media digitali nell'analisi del paesaggio. E' membro direttivo di Bambun, associazione per la ricerca etno-antropologica e visuale nel territorio abruzzese. Vive e lavora tra Teramo e Roma.