"Bianco e Nero alla Ferrovia" racconta Pizza Garibaldi, porta pale e cuore pulsante di Napoli, e l'intrico di strade e di vicoli che la collegano agli altri quartieri della città. "Fu il regno del contrabbando", scrive Ermanno Rea, "alimentato da tonnellate di merci di malavitosa, o comuque oscura, provenienza, che trasformarono uno dei derelitti della città in una sorta di tempio della modernità e del benessere". La piazza negli anni si è trasformata e oggi rappresenta il primo approdo e spesso l'insediamento definitivo di un gran numero di extracomunitari provenienti da ogni parte del mondo.