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IFF e ricerca AFIC - Quando la Cultura rende.


In un contesto sempre più dinamico e concorrenziale, gli eventi possono determinare impatti di assoluta importanza per la competitività di una destinazione turistica e per lo sviluppo di un territorio. In effetti, “1 euro investito in un piccolo o medio festival restituisce un coefficiente di redditività e di resa pari a 2,50 euro”. È quanto emerso dallo studio progettato e finanziato da IULM e AFIC, coordinato da Gianni Canova e Mario Abis, i cui risultati sono stati pubblicati nel volume “I festival di cinema. Quando la cultura rende”, presentato il 15 giugno alla Casa del Cinema di Roma (Johan & Levi Editore - collana Arte Economia).

direzioni_festivalUndici i festival indagati, tra cui spicca il nome dell’Ischia Film Festival (IFF) di Michelangelo Messina, il quale, ormai da 10 anni, fa della valorizzazione della location il leitmotiv  della kermesse, e, al contempo, il fine ultimo della stessa, come si evince dal cartellone del festival, che comprende lungometraggi, documentari e corti rappresentanti l’identità culturale di un territorio e tendenti a porsi in un’ottica di riscoperta turistica dello stesso.

Dall’indagine, che attraverso una rilevazione il più possibile oggettiva tende a colmare il vuoto sull’argomento, è emersa l’accresciuta qualità dell’utenza del festival, l’elevato grado di fidelizzazione della stessa con un considerevole 34,2% di habitués, e, al tempo stesso, la sua continua trasformazione, con un alto potenziale di creazione di valore nel tempo, grazie all’appeal riconosciutogli dalla platea adulta e alla sempre maggiore attrazione di segmenti di pubblico giovane con una forte componente di spettatori occasionali.

Non va dimenticato, altresì, lo stimolo lanciato dal festival all’occupazione e alla formazione dei giovani e il valore, dematerializzato, relativo al circuito di relazioni che si innescano nell’area in cui si svolge la manifestazione.

Tra gli undici festival analizzati, l’IFF si posiziona sopra la media in quanto ad attrattività,considerati drivers quali l’organizzazione e la capacità di costituire un importante stimolo culturale. Dalle risposte fornite alle interviste effettuate sul pubblico del festival, emerge che esso non considera l’iniziativa come semplice e banale occasione mondana, ma ne sottolinea l’aspetto formativo e “impegnato”.

Il concorso cinematografico internazionale ideato e diretto da Michelangelo Messina si posiziona sempre al di sopra della media. Un risultato di grande prestigio raggiunto soprattutto per la qualità delle strutture, i servizi di bar/ristorazione nei luoghi del festival, i servizi di segreteria e accreditamento e per la facilità di reperimento delle informazioni. Nella ricerca viene peraltro evidenziata la peculiarità della kermesse isolana di essere considerata un evento culturale a tutti gli effetti per qualità degli spazi di approfondimento e delle proiezioni, con maggiori consensi tra il pubblico adulto (36-60 anni).

L’IFF nell’ultimo anno è stato capace di attivare una produzione di quasi 300.000 Euro, con un valore aggiunto per il territorio pari a più del doppio delle spese sostenute per gestire il festival stesso. Dunque, malgrado gli esigui finanziamenti pubblici di cui l’IFF beneficia (appena il 20% del totale, la percentuale più bassa registrata tra i festival indagati), non può passare inosservata l’importanza di questo dato, che consente di fornire un valore economico concreto agli sforzi di chi con  passione lavora  per far sì che questo evento dia lustro ad un’isola che dai tempi di Cleopatra non ha mai dimenticato il suo attaccamento al cinema.

Come evidenziato dallo studio, la redditività dell’impresa culturale in campo cinematografico è tale da risultare oggi appetibile sia per gli enti pubblici locali che per gli investitori privati. In effetti, la preparazione di un festival favorisce l’innesco di meccanismi virtuosi nel gioco tra domanda e offerta, di cui beneficiano tutti gli stakeholders dell’area interessata e ciò risulta evidente nel caso dell’IFF, che da sempre stabilisce proficue relazioni con il tessuto imprenditoriale locale (ad esempio, gli albergatori garantiscono l’ospitalità per i gli invitati in cambio di pubblicità cartacea e promozione dei loro pacchetti turistici tramite il sito internet). Parallelamente alla produzione attivata sul territorio in maniera diretta e indiretta, non va infine dimenticata l’esistenza di un valore aggiunto indotto di quasi 40000 euro, che coinvolge ristoranti, bar, negozi e altre strutture isolane, i quali giovano della spesa effettuata dai turisti che giungono sull’isola per seguire il festival. Si tratta dunque di un’occasione di rinascita per il territorio, che andrebbe sostenuta dagli enti competenti, opportunità da cogliere per un rinnovamento del territorio, vero e possibile, dati alla mano.

di Susanna Barillà