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Primi risultati ricerca IULM


A Febbraio le cifre ufficiali dello studio sul ruolo ricoperto dai festival nell'economia della cultura

Resi pubblici i primi risultati de “I festival come 'valore' economico e culturale”, ricerca promossa dalla IULM in accordo con l’AFIC. Attraverso interviste e test sono undici i festival del cinema campionati: Arcipelago, Courmayeur Noir, Far East, Future Film Festival, Lecce-Festival del cinema europeo, Ischia Film Festival, Pesaro film festival, RIFF, Trieste-Alpe Adria, Umbria Film Festival e Taormina.
Ecco i primi risultati trapelati, quelli definitivi saranno resi pubblici a febbraio: ogni euro investito nei festival di cinema genera 2,6 €; 4 mln e 300mila sono le spese complessive sostenute nell'ultima edizione dagli 11 festival considerati, il 15% di gestione e il restante 85% di comunicazione; i finanziamenti provengono per il 69% da contributi pubblici, il 20% da sponsor privati, il restante 11% da biglietti, merchandising ed eventi correlati; la spesa "turistica" complessiva legata alla partecipazione ai Festival risulta pari a 10,9 milioni di euro (4,1 mln. per l'alloggio, 5,1 mln. per la ristorazione e 1,7 mln. di altre spese) e l'occupazione attivata è pari a 270 unità di lavoro/anno.
E ancora: il pubblico è giovane, colto e si fidelizza; il 60 % degli spettatori ha, infatti, dai 18 ai 35 anni, il 15% dai 36 ai 45 e il 25% dai 46 a oltre i 60 anni. I titolo di studio, invece: post laurea 13,2%, laurea 44,3%, licenza scuola media superiore 35%, licenza scuola media inferiore 6,4%.  Quattro i tipi di spettatori individuati: occasionali (21%); neofiti partecipanti (20%), insomma"nuovi arrivati", probabilmente non cinefili, ma intenzionati a perdere ben poco dell'offerta del festival; habitué (37%), cioé ospiti fissi di tali kermesse; matti per il cinema (22%), che hanno assistito a più di due edizioni del festival.
Una ricerca che già così, in attesa dei dati ufficiali, mostra inequivocabilmente l'importante rulo ricoperto dai Festival del cinema. Una ricerca così presentata da Gianni Canova, preside della Facoltà di Comunicazione della IULM: «Il Paese tratta la cultura e gli investimenti ad essa collegati come un vuoto a perdere. L'idea che sta all'origine di questa indagine - spiega - consiste nell'individuazione di elementi oggettivi per valutare se e come i festival cinematografici abbiano un ruolo effettivo nella moderna economia della cultura».